Un’erezione incompleta, che è insufficiente per portare a termine un rapporto sessuale, non è mai piacevole né dal punto di vista psicologico, né dal punto di vista della soddisfazione sessuale, nonostante possa capitare a tutti.
Questo fenomeno si verifica abbastanza di frequente nella popolazione maschile over 50, poiché la disfunzione erettile è un disturbo piuttosto diffuso man mano che passa il tempo. Ma, in realtà, problemi di erezione possono verificarsi a tutte le età.
Infatti, sintomi del genere sono sempre più comuni anche in uomini giovani, che possono sviluppare deficit erettili soprattutto – ma non esclusivamente – a causa di problematiche della sfera psico-emotiva. I soggetti più giovani affetti da erezione incompleta, oltretutto, tendono spesso a sottovalutare il problema, poiché provano imbarazzo nel parlarne con il proprio medico.
Tuttavia, le evidenze scientifiche concordano sul fatto che un’erezione non completa può essere risolta definitivamente impostando un corretto percorso terapeutico, scandagliando non soltanto le variabili biologiche, ma anche quelle psichiche e relazionali della persona.
Tra i disturbi organici coinvolti, invece, quelli più frequenti sono di natura metabolica (soprattutto il diabete) e cardiovascolare (ipertensione). Un’adeguata valutazione di questi fattori di rischio potrebbe aiutare i pazienti a identificare tempestivamente le cause del problema, e quindi a risolverlo il prima possibile.
Cause di un’erezione non completa
Per erezione non completa si intende un deficit fisiologico per cui il soggetto non riesce a raggiungere o mantenere un’erezione fino al termine dell’atto sessuale. Nonostante, come in parte anticipato, le cause possano essere molte, tutte innescano un problema è di natura vasomotoria, ovvero della capacità dei vasi sanguigni di dilatarsi per far scorrere il sangue.
Infatti, l’inturgidimento del pene dipende dall’afflusso di sangue arterioso nei corpi cavernosi del pene, che quando aumentano di volume provocano l’erezione. Oltre all’aumento di sangue afferente, poi, si verifica anche una forte riduzione di flusso ematico in uscita, per cui il liquido rimane all’interno dei corpi cavernosi che, analogamente a spugne, assorbono il sangue.
In aggiunta, l’aumento del flusso sanguigno è innescato anche dalla stimolazione dei recettori sensoriali situati sul pene maschile, che attraverso la partecipazione di riflessi neuroendocrini, provocano il rilassamento dei muscoli del membro virile, agevolando la circolazione del sangue. Se questo processo non funziona correttamente, può verificarsi la condizione della disfunzione erettile, che può essere parziale o totale: nel primo caso, il pene non raggiunge una completa rigidità, mentre nel secondo si presenta un’erezione incompleta.
Le ragioni dei deficit erettili, lo dicevamo, possono essere molte, spesso combinate tra loro. Più nello specifico, possono essere:
- di natura cardiovascolare;
- di natura metabolica (diabete mellito);
- legate all’ipertensione;
- legate al sovrappeso;
- derivanti da bassi livelli di testosterone;
- derivanti da ipertrofia prostatica benigna;
- causate da eventi traumatici;
- causate da terapie farmacologiche prolungate (a base di antidepressivi, corticosteroidi, diuretici, antistaminici o anticonvulsivanti);
- legate allo stile di vita, dunque all’abuso di alcol, fumo o droghe;
- collegate alla sfera psico-emotiva (in questo caso parliamo di la disfunzione erettile psicogena, un disturbo in cui la concentrazione di adrenalina è insufficiente) e quindi derivanti da stress, ansia da prestazione, depressione, surmenage psico-fisico e insonnia.
Uno dei segnali più comuni di questo disturbo è la mancanza di erezione mattutina per almeno due settimane, poiché, in condizioni fisiologiche normali, durante la notte il pene ha più erezioni, e tali fenomeni sono spesso visibili al risveglio.
Secondo recenti stime epidemiologiche, sono oltre tre milioni gli italiani che soffrono di erezione parziale.
Vedi anche erezione notturna e stress ed erezione.
Rimedi naturali per un’erezione parziale
La terapia per questi disturbi può essere di tipo farmacologico (mediante Cialis o Viagra) oppure fitoterapico (rimedi a base di principi attivi naturali).
L’efficacia dei preparati erboristici e naturali è paragonabile a quella dei medicinali di sintesi, pur non presentando nessun effetto collaterale; per questo la loro assunzione si sta diffondendo sempre più, soprattutto nei pazienti vulnerabili come gli anziani.
Tra i rimedi naturali per un’erezione parziale più utilizzati ci sono:
- il ginkgo biloba, un vegetale in grado di stimolare la vasodilatazione periferica, e migliorare il riempimento ematico dei corpi cavernosi, favorendo inoltre il rilassamento della muscolatura liscia;
- la maca peruviana, il cui meccanismo d’azione è concentrato sul potenziamento della libido e sulla maggiore produzione di spermatozoi, funzioni strettamente collegate all’erezione. Considerata afrodisiaca, questa pianta trova impiego nella formulazione di molti integratori contro la disfunzione erettile;
- la serenoa repens, che svolge una funzione anti-estrogenica, bloccando i recettori degli estrogeni, sostanze ormonali che influiscono sulla disfunzione erettile. La pianta stimola direttamente la sintesi di testosterone, e indirettamente quella di ossido nitrico;
- la damiana, conosciuta con il nome di “tè messicano”, è un’erba officinale che incentiva la produzione di testosterone;
- il panax ginseng, un rimedio che stimola la funzione vasomotoria, poiché aumenta la vasodilatazione periferica, e ottimizza l’apporto di sangue ai corpi cavernosi;
- la muira puama, da cui si estraggono alcaloidi che stimolano la produzione di ossido nitrico e, di conseguenza, la vasodilatazione periferica nei corpi cavernosi;
- l’arginina, un amminoacido essenziale che nell’organismo viene trasformato in ossido nitrico, indispensabile per potenziare l’erezione;
- la citrullina, che è l’amminoacido precursore dell’arginina e agisce come sostanza vasodilatatrice.
Oltre a questi composti, l’erezione incompleta può essere trattata mediante l’assunzione di zinco, rame, magnesio, vitamina A, vitamina E, acido ascorbico e molecole antiossidanti.
Vedi anche vasodilatatori ed erezione e vitamina per l’erezione.
Come avere un’erezione completa?
Per avere un’erezione completa, come abbiamo visto, bisogna che i corpi cavernosi del pene si riempiano di sangue e, allo stesso tempo, che la muscolatura dell’organo si rilassi, in modo tale da favorire una vasodilatazione riflessa. È necessario, inoltre, che livelli ematici di testosterone siano superiori alla soglia minima, e che i recettori sensoriali vengano adeguatamente stimolati.
Soltanto se tutte queste funzioni si verificano in maniera sequenziale, è possibile che l’erezione sia completa; quindi, pur essendo un atto involontario, essa dipende dal sistema neuro-endocrino e quindi da un controllo centrale encefalico.
A seconda del motivo che causa l’erezione non completa, quindi, può essere utile:
- seguire percorsi terapeutici di tipo comportamentale, durante i quali il soggetto viene stimolato a rilassarsi sia mentalmente sia fisicamente. La componente muscolare infatti gioca un ruolo di estrema rilevanza, poiché deve favorire il rilassamento della parte interna di arterie e vene, e quindi incrementare l’apporto ematico ai corpi cavernosi.
- seguire un approccio terapeutico di tipo tradizionale (mediante farmaci per l’erezione a base di inibitori delle fosfodiesterasi, gli enzimi che bloccano il rilassamento dei tessuti del pene) oppure fitoterapico (con rimedi erboristici).
- seguire un metodo multifattoriale, che associa all’impiego di farmaci una terapia psicologica.
Per migliorare le prestazioni sessuali maschili, può essere utile anche un allenamento fisico associato a massaggi ai testicoli e all’assunzione di alimenti vasodilatatori e stimolanti come aglio, cioccolata, cannella, zafferano, arachidi e avocado.
Vedi anche aglio e miele per l’erezione.