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Prostata ed erezione

prostata ed erezione La prostata è una ghiandola che, se mal funzionante, può provocare  delle disfunzioni erettili, soprattutto andando avanti con l’età e se si sviluppano una serie di patologie correlate.

Numerosi studi hanno dimostrato come, superati i 40 anni d’età, circa il 53% degli uomini subisce un problema urologico di questo genere, con il 15% che non riesce a ottenere un’erezione soddisfacente o a mantenerla per tutto il tempo necessario.

Prendere la problematica per tempo è essenziale quando si parla di ingrossamento o anomalie della prostata. Pertanto, quando si notano dei cambiamenti, è bene rivolgersi al medico per una diagnosi accurata e una cura specifica. È infatti molto importante procedere con un esame obiettivo e successivamente con la palpazione, utilizzando anche la via rettale per un test maggiormente accurato.

In sostanza, se soffri di problemi di erezione potrebbe trattarsi della prostata che non funziona più adeguatamente: leggi con attenzione questo articolo per comprendere meglio cause ed effetti di tale condizione.

Funzione della prostata nell’erezione

La prostata è un piccolo organo localizzato fra il retto e la vescica. Si tratta nello specifico di una ghiandola esocrina che serve essenzialmente a produrre uno sperma sano, in quanto secerne una parte del liquido seminale, chiamata secreto prostatico.

Vista la sua posizione centrale nell’apparato riproduttivo, la prostata ha una notevole influenza sia sulle attività urinarie sia su quelle sessuali, intervenendo in maniera positiva o negativa sull’erezione. Alcune patologie della prostata, in particolare, influenzano quest’ultima funzione:

  • una delle patologie che maggiormente si verificano una volta oltrepassata la soglia dei 50 anni è l’ipertrofia prostatica benigna, che consiste in un ingrossamento dell’organo;
  • frequente in età giovanile è invece la prostatite, che provoca fastidio e dolore come una qualsiasi altra infiammazione e tende a rientrare se trattata con i farmaci giusti o con degli integratori che possano impedire al fenomeno di ripresentarsi nuovamente.

I sintomi dell’ingrossamento o della prostatite sono dolore al basso ventre, difficoltà nella minzione o forte dolore durante il rapporto sessuale, mentre, appunto, in alcuni casi è impossibile raggiungere l’erezione.

Se non curate adeguatamente, queste condizioni possono comportare l’insorgenza del tumore alla prostata. Per questo, superati i 45 anni, è opportuno eseguire un controllo annuale dal medico, che possa verificare il normale funzionamento della prostata.

Nel caso di problemi di erezione legati alla prostata, le motivazioni sono sicuramente natura fisica, ma in parte anche psicologica, poiché il fastidio generalizzato impedisce di concentrarsi e di godere dell’attività sessuale.

Vedi anche erezione dolorosa.

Erezione con prostata infiammata

Avere un’erezione soddisfacente con la prostata infiammata può rivelarsi un’operazione difficile. Come abbiamo visto, infatti, i sintomi di una prostatite possono risultare piuttosto fastidiosi. Oltre al dolore generalizzato alle parti basse, si verifica infatti anche difficoltà a urinare, oppure minzione anomala o troppo frequente.

Ad essere avvertita è una sensazione di bruciore forte, sia in condizioni di riposo sia quando il pene è in posizione eretta. Pertanto, curare la prostatite in maniera corretta migliora l’attività sessuale e rende l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi più automatico.

Esiste una serie di medicinali da poter prendere in caso di forti infiammazioni, ma anche rimedi naturali che possono rafforzare l’apparato e mantenere la ghiandola in salute anche con il passare degli anni.  Benefici sotto questo punto di vista sono il ginseng rosso o il ginkgo biloba che, se assunto come integratore, permette di limitare la presenza di infiammazioni o di ingrossamento, soprattutto se abbinato a delle buone abitudini di vita.

L’uso della serenoa, inoltre, permette di prevenire l’ipertrofia prostatica benigna e favorisce un’erezione potente e duratura.

Vedi anche integratori per l’erezione.

Erezione con prostata ingrossata

Avere un’erezione con la prostata ingrossata è altrettanto difficoltoso, in quanto la sensazione è quella di una forte pesantezza nelle parti basse e di un bruciore diffuso che impediscono di godere di una sessualità completa.


Al fine di verificare possibili irregolarità, il dottore inizia con una visita fisica che comprende una serie di domande e l’osservazione della regione per individuare eventuali infiammazioni e anomalie nelle dimensioni. In seguito, si procede con una palpazione, permettendo al paziente di indicare il punto in cui sperimenta dolore e di descrivere gli effetti della pressione.

Per una verifica più accurata, sono necessari strumenti specifici che vengono inseriti attraverso l’ano per individuare la prostata internamente e rilevare eventuali anomalie. Questo processo viene eseguito quando si riscontra difficoltà di erezione o impossibilità di identificare la causa.

Erezione dopo intervento alla prostata

Ci sono alcuni casi nei quali non è possibile trattare la prostata ingrossata o infiammata con i medicinali classici o con i rimedi naturali, pertanto il medico potrebbe consigliare un intervento chirurgico.

Questo viene chiamato resezione transuretrale della prostata, e serve a contrastare l’ipertrofia prostatica benigna, eliminando parti di tessuto infiammato che non si possono trattare. Si tratta di una vera e propria operazione, oggi condotta con tecniche meno invasive rispetto al passato, che comporta un tempo di recupero non eccessivo e un post operatorio tutto sommato rapido.

Esistono comunque programmi personalizzati che aiutano a ripristinare il corretto funzionamento della prostata, a base di ginnastica specifica per i muscoli, di terapia farmacologica e di integratori, che possono contribuire a migliorare l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi e a stimolare la libido.

Nei casi da trattare con intervento chirurgico, va tenuto conto del fatto che la proliferazione incontrollata delle cellule potrebbe portare alla formazione di un tumore maligno, pertanto è necessario operare per tempo, prima che la situazione possa degenerare.

Erezione senza prostata

L’eliminazione totale della prostata viene detta prostatectomia, necessaria nel caso in cui la ghiandola sia troppo infiammata per essere trattata o rimossa solo in parte.

Uno degli effetti collaterali potrebbe essere proprio la mancanza di erezione, in quanto nella zona passano due diversi fasci di nervi che, se lesionati durante l’intervento, non riescono più a garantire una buona funzionalità, e che impiegano diversi mesi per rigenerarsi. Quando si è in in presenza di un tumore radicato ed esteso, che ha attaccato anche tutti questi nervi, e che quindi richiede una pulizia della zona molto accurata, è possibile che il paziente rimanga impotente.

Comunque, anche nel caso di un intervento riuscito (nel quale, quindi, non sono stati toccati i nervi), non è possibile riprendere la propria attività sessuale, con stimolazioni piacevoli, prima di 4 o 5 settimane; passato questo periodo, occorre verificare che la funzionalità erettile sia ancora intatta e che l’afflusso di sangue sia copioso come in precedenza. È il medico stesso che procede a tutte le verifiche del caso, andando a stimolare la risposta dei nervi per verificare che tutto sia tornato in una condizione di normalità.

Tendenzialmente, prima di avere nuovamente un rapporto sessuale con una erezione completa, però, si devono attendere dai 6 ai 12 mesi, ma per alcuni uomini i tempi si dilatano, soprattutto se l’età è avanzata.

Vedi anche erezione dopo prostatectomia radicale.

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