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Prostatite ed erezione

Prostatite erezione La prostatite è un disturbo di natura infiammatoria che colpisce la prostata. Tra le conseguenze di questa condizione rientrano anche i problemi di erezione.

A differenza dell’ipertrofia prostatica benigna, che insorge solitamente dopo i 55 anni d’età, la prostatite può colpire uomini di ogni età, anche giovani, causando una serie di problemi, tra cui la disfunzione erettile.

In ogni caso, si tratta di un disturbo assolutamente benigno e facilmente curabile, che non ha niente in comune con le forme tumorali della prostata.

Vedi anche prostata ed erezione.

La prostatite causa erezione debole?

Esistono 4 tipi di prostatite, e precisamente:

  • tipo I, batterica acuta;
  • tipo II, batterica cronica;
  • tipo III, non batterica;
  • tipo IV, asintomatica.

In tutti i quattro tipi, la malattia provoca una congestione che, a seconda della tipologia e dell’entità del disturbo, può essere accompagnata o meno da vari sintomi, come dolore al basso ventre e alla zona pelvica, infezioni urinarie ricorrenti, presenza di sangue nello sperma, disfunzioni sessuali.

Esiste, ad esempio, un collegamento tra prostatite ed erezione dolorosa, che inevitabilmente si ripercuote anche sulla potenza e sulla durata dell’inturgidimento dell’organo maschile.

La ghiandola prostatica, di dimensioni ridotte e simile a una noce, ha una base rivolta verso l’alto e un’estremità rivolta verso il basso. La sua funzione principale è di avvolgere l’uretra e il pene esterno, il che può avere un impatto negativo sull’erezione e sulla prestazione sessuale.

Oltre al fastidio, l’infiammazione della prostata può anche provocare una diminuzione della lunghezza del membro maschile, poiché i tessuti erettili non sono in grado di riempirsi completamente di sangue.

È noto, inoltre, che la prostatite cronica può provocare non soltanto un’erezione più debole, ma addirittura impedire all’organo di inturgidirsi, causando una vera e propria (anche se transitoria) disfunzione erettile.

Un simile collegamento non sembra invece sussistere in presenza di prostatite acuta e neppure di adenoma prostatico, disturbi che non influiscono sulla vascolarizzazione dei corpi cavernosi.

Vedi anche come provocare un’erezione.

La prostatite causa problemi di erezione?

In una ricerca urologica condotta su pazienti affetti da prostatite cronica, con età media di 31 anni, oltre il 70% ha sviluppato problemi di disfunzione erettile moderata.

I fattori predittivi della disfunzione erettile comprendono quindi anche la prostatite cronica, dato che, come abbiamo anticipato, il processo infiammatorio del tessuto ghiandolare altera i meccanismi vascolari dei corpi cavernosi.

Inoltre, l’eiaculazione dolorosa e la frequente presenza di tracce ematiche nello sperma hanno notevoli conseguenze psicologiche sull’uomo, fino al punto da condizionare l’erezione, che può non essere adeguata per portare a termine i rapporti intimi.

La prostatite può, infine, provocare anche calcificazioni prostatiche, consistenti in piccoli ammassi di cellule che hanno perso la loro normale funzione e che impediscono alla ghiandola di secernere il liquido prostatico.

Vedi anche prostata ed erezione.

Ipertrofia prostatica benigna ed erezione

Diverso, come abbiamo visto, è il caso dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB), una patologia che colpisce la prostata provocando una proliferazione dei tessuti, con conseguente ingrossamento della ghiandola.

Si tratta di un disturbo molto comune, specialmente dopo i 40 anni di età, che può causare alcuni sintomi caratteristici, come sensazione di urgenza di urinare, presenza di sangue nelle urine o nello sperma, disfunzione erettile ed eiaculazione dolorosa.

Il collegamento tra l’ipertrofia prostatica benigna e i problemi di erezione è dovuto alla produzione di ossido nitrico, un composto vasodilatatore che agisce a livello delle arterie afferenti ai corpi cavernosi del pene. L’ipertrofia della ghiandola prostatica genera, infatti, sintomi di tipo ostruttivo che si riflettono anche sull’apparato vascolare, impedendo quindi il regolare afflusso di sangue al pene.

Vedi anche erezione negli anni.

Recupero dell’erezione dopo prostatite

Il recupero della funzionalità erettile dopo una prostatite è graduale, e richiede dalle due alle tre settimane circa, il tempo necessario per permettere ai farmaci di fare effetto e consentire alla ghiandola di riprendere il suo normale funzionamento.

La buona notizia è che, se ben curato, il disturbo può essere risolto completamente, senza lasciare strascichi di nessun tipo.

Per garantire una ripresa completa dell’attività sessuale, mentre si assumono i farmaci prescritti dal medico per il proprio specifico tipo di prostatite, può essere utile supportare l’organismo con un ciclo di integratori polivitaminici, che contribuiscono a ripristinare le funzioni fisiologiche dell’apparato urogenitale.

Vedi anche integratori per l’erezione

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